Gli ultimi dati resi disponibili e le più recenti notizie di cronaca locale lo dicono con una chiarezza plateale. A Torino la 𝒄𝒓𝒊𝒔𝒊 𝒂𝒃𝒊𝒕𝒂𝒕𝒊𝒗𝒂 continua ad aggravarsi, con la crescita del disagio e dello sfruttamento, l’insufficienza e la gestione opinabile dell’edilizia residenziale pubblica, la tendenza del mercato delle locazioni a essere sempre più contratto e sempre meno accessibile.
𝐕𝐮𝐨𝐭𝐢 𝐚 𝐑𝐞𝐧𝐝𝐞𝐫𝐞 ha da tempo una diagnosi per tutto ciò. La questione abitativa torinese non è un’emergenza, ma è figlia di una prolungata assenza di politiche davvero capaci di tutelare e promuovere il diritto all’abitare. Consegnare, quasi in esclusiva, il territorio e il patrimonio edilizio torinesi al mercato e alle sue logiche speculative ha prodotto questo disastro.
𝐕𝐮𝐨𝐭𝐢 𝐚 𝐑𝐞𝐧𝐝𝐞𝐫𝐞 ha anche delle proposte, contenute nella delibera di iniziativa popolare oggi in discussione in consiglio comunale. Come da tempo ripetiamo, anche in dialogo con altre realtà variamente partecipi del dibattito cittadino sulla casa, servono politiche ambiziose e di buon senso: difendere e gestire bene la proprietà e l’edilizia residenziale pubbliche; censire il patrimonio edilizio pubblico e privato in stato di abbandono; rilanciare l’agenzia sociale per la locazione; creare e azionare disincentivi nei confronti della grande proprietà assenteista, pubblica e privata, per tornare a riempire le decine di migliaia di case che a Torino sono vuote.
In una fase in cui il dibattito cittadino sembra finalmente fare un salto di qualità, con l’annuncio di un piano dell’abitare da parte della maggioranza in consiglio comunale, la campagna 𝐕𝐮𝐨𝐭𝐢 𝐚 𝐑𝐞𝐧𝐝𝐞𝐫𝐞 raccoglie la sfida e convoca un incontro pubblico. Metteremo a disposizione della città i nostri approfondimenti, con proposte che potranno e dovranno diventare gli strumenti operativi di una politica abitativa rinnovata.
La crisi non aspetta e i bisogni della gente non hanno più tempo: il consiglio comunale approvi le proposte di 𝐕𝐮𝐨𝐭𝐢 𝐚 𝐑𝐞𝐧𝐝𝐞𝐫𝐞 per aprire, sul diritto all’abitare, una stagione davvero nuova!